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Canoa Polo.it
Per sapere tutto sul campionato
italiano di Canoa Polo.
Federazione
Italiana Canoa e Kayak
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sul logo FICK per collegarvi
alla pagina della Federazione sulla Canoa Polo.
(Fonte:
Wikipedia)
La canoa polo è uno sport di squadra che si svolge in acqua con la
palla. È un
gioco simile per alcuni aspetti alla pallanuoto, dove i giocatori (5
in campo e 3 in panchina) si muovono su canoe. Lo scopo è fare
più goal della squadra avversaria in un tempo reale di 20 minuti
(due tempi da 10', in cui il cronometro viene fermato ad ogni
sospensione del gioco segnalata dall'arbitro), segnando in una porta
di 1 m x 1,5 m sospesa due metri sul livello dell'acqua e protetta
da un giocatore che usa la pagaia, sollevandola perpendicolarmente
all'acqua, per parare i tiri.
Il gioco
La palla è una normale palla da pallanuoto e può essere giocata sia
con le mani che con la pagaia.
Il campo di gioco è costituito da uno specchio d'acqua rettangolare,
libero da ostacoli, lungo 35 m e largo 23 m, delimitato da un
cordone di boe. Può essere installato sia su specchi d'acqua
naturali (laghi, mare, ecc.) che in piscine. Il requisito
fondamentale è che l'acqua sia completamente ferma, ossia non vi
siano correnti che possano in qualche modo aiutare una delle due
squadre.
I cambi sono illimitati senza bisogno di fermare il gioco purché non
siano mai presenti contemporaneamente più di 5 giocatori (compresa
tutta l'attrezzatura) della stessa squadra nel campo di gioco. Le
riserve occupano lo spazio dietro la propria porta oltre la linea di
fondo campo.
Le canoe devono avere lunghezza compresa tra 2,1 e 3,1 metri e
larghezza tra 50 e 60 cm, dotate di una protezione morbida su punta
e coda per addolcire gli impatti. Le canoe in uso sono propriamente
dei kayak, che grazie alla protezione offerta dal gonnellino
paraspruzzi non si riempiono d'acqua nemmeno in caso di ribaltamento
dei giocatori.
I giocatori devono cercare di segnare in una porta sospesa due metri
sul livello dell'acqua e protetta da un giocatore che usa la pagaia,
sollevandola perpendicolarmente all'acqua, per parare i tiri.
Tutti i giocatori di una squadra devono indossare una maglia, un
corpetto protettivo, e un casco munito di griglia per ogni impatto
che potrebbe essere ragionevolmente previsto nel corso di tutte le
gare. Corpetto e casco devono riportare il numero identificativo del
giocatore, le divise di gioco sono uguali per tutti i giocatori
della squadra senza distinzione di ruolo.
Il portiere, nel cui ruolo i giocatori possono alternarsi anche
durante la stessa azione, difende la propria porta issando
verticalmente la pagaia e in tale posizione non può essere attaccato
dai giocatori avversari.
La direzione di gara è affidata a due arbitri, che si muovono lungo
i due opposti lati lunghi del campo di gioco. Gli arbitri sono
coadiuvati da due guardalinee posti sulla linea di fondo, mentre al
tavolo siedono il cronometrista e l'addetto al referto.
L'arbitro può punire le infrazioni con un semplice tiro libero o con
un tiro di rigore e sanzionare i giocatori con un cartellino verde
(ammonizione semplice), giallo (espulsione temporanea) o rosso
(espulsione definitiva).
Nel 2011 è stata istituita la regola dello Shot clock, secondo la
quale una squadra ha un tempo limite di 60 secondi per andare al
tiro e concludere l'azione d'attacco. La regola è stata utilizzata
in Italia la prima volta in occasione della Coppa Italia disputata
a Bologna il 26 e 27 marzo 2011.
Origini
Questo sport si giocava in Inghilterra e in Germania già intorno,
come documentato nelle sedi del Kanu G. di Essen e del Rote Muhle di
Amburg, mentre dagli anni settanta era utilizzato come alternativa
agli allenamenti invernali di canoa. Risultando subito molto
divertente, fu esportato in tutta Europa.
La prima partita giocata in Italia si svolse durante un raduno
internazionale di canoa fluviale organizzato dal Natisone Kayak Club
di Manzano, sul fiume Natisone il 9 settembre 1979. Reza Alì
organizzò quel giorno il primo torneo di canoa polo in Italia.
Quattro le squadre partecipanti: Natisone Kayak Club, Canoa Club
Udine, Canoa Club XXX ottobre di Trieste e Soske Elektrarne dalla
Slovenia. L'anno successivo il torneo fu vinto dal Canoa Club
Portogruaro, una new entry mai vista che batté ai rigori il Natisone,
con Mauro Piccolo capocannoniere del torneo. Il trofeo consisteva in
una coppa itinerante e i premi erano magliette e una targa in legno
al capocannoniere. Si giocava con canoe in vetroresina (fonte Canoa
Club Portoguaro)
Squadre storiche canoa polo italiane
Nel 1979 si formarono le prime squadre nel nord est d'Italia grazie
all'attività di Reza Alì del Natisone Kayak Club di Manzano. Nel
1981 Sandro Ceciliato, fondatore del Gruppo Canoe Polesine di
Rovigo, organizza ad Albarella un torneo che dai più è considerato
come il momento in cui nacque un movimento organizzato; infatti gli
atleti che parteciparono a questa esperienza tornarono alle proprie
sedi coinvolgendo gli atleti del proprio club a formare una squadra.
Da quell'esperienza si formarono l'anno successivo le squadre del
Castelfranco Veneto (di Bandiera, Bonaldo e Macchieraldo) il Canoa
Club Ferrara (con Mauro Borghi), il Gruppo Canoe Polesine (con
Ceciliato e Donzelli), il Canoa Club Vicenza (con Giordan, Cenzon,
Dori), il Canoa Club Legnago (con Carletto Prato) e il Canoa Club
Padova. Negli anni successivi la canoa polo dilagò in veneto con
altre squadre come il Kayak Polo Rangers di Padova, il Valstagna
(con un giovanissimo Pierpaolo Ferrazzi che più tardi vincerà la
medaglia d'oro alle olimpiadi di slalom), il Canoa Club Trento.
Intanto in Liguria le Acque Azzurre di Balducci, Hinrichsen e Viola,
il Canoa Club Lerici di Azzoni, Dollinar, Farina, Mencarelli, Ricci
e Tosini grazie ai collegamenti con i movimenti olandese e tedesco
mossero un movimento basato su regole diverse (utilizzo della porta
e del pallone di pallanuoto). Il Lerici rimase imbattuto nel
cosiddetto gioco mano-pagaia per un lustro. Nel gioco di sola pagaia
La Gazzetta dello Sport nel 1986 scriveva dei 26 tornei in fila
vinti dal club Isac Castelfranco Veneto, con una sola sconfitta nel
settembre 1986 a Gorizia contro la Roma Canoa Polo A.S. ai rigori,
affermando su questa sconfitta: "ecco quando l'allievo supera il
maestro...".
Come si giocava
In Italia si giocava con il cosiddetto "Stile Italiano" che
prevedeva la possibilità di toccare il pallone (del tipo pallavolo)
esclusivamente con la pagaia. Uniche eccezioni
Liguria-Lombardia-Emilia-Romagna-Piemonte e Val D'Aosta, dove si
giocava col regolamento mano pagaia che prevedeva l'uso delle porte
da pallanuoto (3 m x 0,90 m) ed il pallone da pallanuoto junior e la
possibilità di toccare la palla anche con le mani. Nel 1986 la
Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK) formò un Comitato Federale
per la Polo e redasse un regolamento, il primo della canoa polo in
Europa, codificando le regole dello stile italiano. Nello stesso
anno ci fu l'esordio della Nazionale italiana, formata non
ufficialmente su mandato della FICK Liguria principalmente da
giocatori del Lerici, ai Campionati del Mondo di Bourg Saint
Maurice. Successivamente, con una squadra formata dai giocatori
italiani più rappresentativi nello stile solo-pagaia, la nazionale
partecipo al torneo più importante di allora, ad Amsterdam.
L'ufficialità
Dal 1983, in alcune regioni si organizzano dei Campionati Regionali
riconosciuti dalla FICK. Nel 1987 la FICK organizzò il primo torneo
nazionale chiamato, la "Coppa Italia". L'anno successivo venne
stilato un regolamento unificato a livello europeo, che prevedeva
l'utilizzo delle mani, per gestire la palla, ma in Italia si
continuò fino al 1992 a giocare con le vecchie regole, che
consentivano solo l'uso della pagaia. La "Coppa Italia" del 1992 fu
l'ultima giocata con lo stile italiano mentre Il Torneo
Internazionale di Lerici fu l'ultimo di mano-pagaia.
Regolamento I.C.F.
Nel 1993 la Federazione Italiana Canoa Kayak adottò le regole
internazionali e lo "Stile Italiano" scomparve. Si svolse il
primo Campionato italiano. Andrea Donzelli venne incaricato di
studiare il nuovo regolamento dalla FICK, andando a Sheffield (Gran
Bretagna) a seguire il Campionato Europe, il primo grande evento
internazionale mai organizzato, anche se non ufficiale per la
federazione internazionale. Nel 1994 la Nazionale Italiana di canoa
polo partecipò a Sheffield ai Campionati Mondiali di canoa polo. Nel
girone di qualificazione l'Italia si comportò decorosamente contro
le irraggiungibili Gran Bretagna e Francia. Raggiungendo un
insperato 9º posto, si mise subito in mostra come la sorpresa del
torneo, ed il suo capitano, Gianni Illiano di Lerici, fu subito
individuato tra i migliori giocatori al mondo. Nel 1995,
ai Campionati europei di canoa polo di Roma, l'Italia arrivò al 5º
posto. Ai Campionati Mondiali di canoa polo del 1996, ad Adelaide in
Australia, l'Italia conquistò l'argento sfiorando l'impresa contro i
favoriti australiani, ma fu da tutti giudicata come la squadra con
il gioco migliore del mondiale.
Il campionato italiano si disputa dal 1993 e oggi è diviso in tre
serie (A, A1, e B). Nel 2000 è stato affiancato dal 2000 un
ulteriore torneo nazionale: la Coppa Italia. Dal 2000 si organizza
anche un Campionato Europeo Club di canoa polo. Nel 2004 si sono
giocati Campionati Maschili di Serie A, A1 e B, Campionati Femminili
serie A e A1 e Campionati Maschili Under 21 serie A.
Competizioni internazionali
Nel 2005 la canoa polo è stata introdotta ai Giochi mondiali, una
manifestazione che comprende competizioni di molte discipline
sportive che non sono inserite nel programma ufficiale dei Giochi
olimpici.
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